Le olimpiadi

Tenendo fede all’impostazione del blog, vorrei scrivere qualcosa sulle olimpiadi che vada un po’ controcorrente. Tutti crediamo di sapere cosa sono e cosa rappresentano le olimpiadi, perché in fondo tutti almeno una volta siamo stati emozionati dall’impresa di un grande campione, o siamo cresciuti sentendone narrare. Le olimpiadi e la loro storia millenaria (ultra centenaria, se si pensa alla sola versione moderna), le olimpiadi che fermano le guerre (magari…), le olimpiadi e il loro mito.
Nell’ottica con cui sempre ci vengono presentate è veramente difficile intravedere il rovescio della medaglia (espressione quantomai adeguata…), anche se in realtà esiste ed è più nero di quanto si immagini.

Il livello di questo blog non è così alto da affrontare temi seri quali la corruzione dietro l’evento o la bolla economica e inflazionistica che investe Pechino a danno soprattutto, come sempre, delle fasce più deboli della popolazione. Forse però posso parlare un attimo del problema sociale.

Nella Pechino che cambia radicalmente per presentarsi al meglio all’attenzione del mondo, non solo i quartieri e luoghi storici vengono abbattuti per fare spazio alla modernità (nella sua, limitata, visione occidentale), ma anche alcune antiche tradizioni vengono sacrificate sull’altare della scarsa elasticità occidentale nei confronti delle altre culture.
Il governo ha infatti istituito una speciale polizia del buon comportamento, che educhi (guidando ed istruendo col megafono, ma anche con vere e proprie multe) la popolazione ad evitare comportamenti qui normalissimi, ma sgraditi al resto del mondo. Per colpa delle olimpiadi, insomma, due capisaldi della cultura cinese scompariranno: lo sputo e il mucchio selvaggio.
Lo sputo: lo sputo cinese non è un semplice sputo, ma un vero rituale. Comincia con una violenta aspirazione dal naso e prosegue con una fine lavorazione della materia prima nella gola, operata attraverso un soffio opportunamente modulato e un lavoro misto di lingua e muscoli facciali, per poi concludersi, in tutta la sua gloria, con l’emissione del prodotto. eh sì, i cinesi sputano, molto, ma, a quanto mi dicono, molto meno che in passato. Fortunatamente questa abitudine non è ancora del tutto scomparsa e ancora si vedono cinesi all’opera nei posti più disparati: la banale strada, la metropolitana, i negozi (magari sputando nei cestini)…

Il mucchio selvaggio: niente a che vedere con gli omonimi film e rivista, solo non sapevo trovare una definizione migliore; il mucchio selvaggio è l’esatto opposto della fila (coda) ordinata. La fila, infatti, qui non esisteva, fino a poco tempo fa. Se oggi si vede la gente ordinata in coda davanti a uno sportello è solo a causa delle politiche di ri-educazione del governo. L’impostazione cinese, così naturale e spontanea, sarebbe invece quella di formare un disordinato mucchio di persone che si fanno spazio a forza per raggiungere per primi l’obiettivo a scapito, eventualmente, degli altri. Un esempio di questo comportamento si ha ancora in metropolitana quando, al momento di scendere, ci si trova davanti alla porta un autentico muro di persone che vogliono salire subito, ignorando completamente chi deve scendere, e attraverso il quale è necessario aprirsi un varco a gomitate…
L’apice di questa ri-educazione si ha l’11 di ogni mese, il giorno della fila. Scelto simpaticamente per via del doppio 1 che fa pensare a due persone in fila, questo giorno vede la polizia all’opera coi megafoni per cercare di rendere più ordinate le file di persone alle biglietterie, per salire sul bus o in metro etc. Le foto sotto danno solo una piccolissima idea di cosa intendo.

 

 

La prossima volta che starete guardando la finale olimpica dei cento metri, pensate che per farci godere di quei 10 secondi scarsi, carichi di fascino e di miliardi, un popolo è stato privato delle sue tradizioni… e se delle tradizioni cinesi non vi frega niente, pensate almeno a cosa hanno dovuto ingoiare i cinesi (letteralmente… che schifo…) per voi 🙂