Due giorni
Tanto è durata la mia sopportazione per gli infernali botti di capodanno…
Dopo due giorni è iniziato il fastidio. Per il rumore continuo e i lampi alla finestra. Per l’odore di polvere da sparo, onnipresente. Per le strade coperte di cenere e carta rossa, quella con cui sono avvolti i botti, sbriciolata (girando di notte, sembra di vedere le nostre strade autunnali ricoperte di foglie). Per il fumo che circonda la città, anche in questi giorni in cui, grazie alla lunga vacanza, l’aria dovrebbe essere un po’ più respirabile.
Ieri, a cinque giorni da capodanno, sono stato in giro più del solito e sono passato alla fase successiva, la fase odio, quella in cui spero che i botti esplodano in mano a chi li spara. Lo so che è pura cattiveria e forse esagero, ma non si può girare per le strade…
Ho dovuto aspettare 5 minuti fermo davanti all’entrata di casa perché il piccolo spiazzo di fronte all’entrata è territorio di guerra e qualche genio più genio degli altri aveva srotolato un nastro di esplosivi (solo rumore, nessun colore che almeno rendesse bella da vedere l’esplosione) lungo non meno di 20 metri (e non è un’esagerazione, anzi!).
Girando in motorino ho rischiato diverse volte di cadere perché, ovviamente, le strade non sono più fatte per il traffico, ma solo per lanciare bombe di ogni genere…e pretendere che il bombarolo di turno si preoccupi anche dell’arrivo di qualcuno è davvero chiedere troppo.
Beh, inutile innervosirsi troppo, in fondo mancano solo altri 10 giorni…